Per chi abita in Campania, in particolare nelle zone del vesuviano, esiste una sola tipologia di pane: quello di San Sebastiano al Vesuvio.
I segni distintivi di questo pane tipico sono molteplici: ha le estremità più allungate rispetto alla base, una crosta poco spessa ma croccante e una mollica molto morbida.
Queste particolari caratteristiche lo rendono squisito e riutilizzabile anche dopo alcuni giorni. Una forma di pane “vecchia” può essere utilizzata come base per delle bruschette, o dando uno sguardo alla tradizione popolare, una fetta di pane duro può trasformarsi per magia in un biscotto da latte.
L’origine e la fortuna di questo pane risale all’800. I panificatori di San Sebastiano usavano la farina del sannitico grano saragolla e di grano Taganrog, proveniente dal porto di Torre Annunziata. Nelle pianure del vesuviano furono molti i conti che investirono ingenti capitali nel commercio di grani provenienti dall’Ucraina e dalla Russia.
Queste farine, mescolate con il particolare grano di palude dal sapore molto particolare del vicino comune di Volla (all’epoca facente parte di San Sebastiano al Vesuvio), ha dato vita a un “simbolo” della cultura gastronomica campana che tutt’oggi resiste.
Per produrre il pane di San Sebastiano è necessario il lievito madre che lo rende altamente digeribile.
Ingredienti
• 1 Kg di farina di forza Procedimento:
1) Diluire il lievito madre nell' acqua tiepida. Aggiungere lo zucchero e a poco a poco metà della farina. Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo sui tuoi social network!
• 500 ml di acqua
• 10 g di zucchero
• 20 g di sale
• 70 g di acqua (per idratazione dell'impasto)
• 200 g di lievito madre
• semola
2) Impastare bene prima di aggiungere il sale. Incorporato il sale continuare ad aggiungere la restante farina. A questo punto il vostro impasto è pronto per essere impastato per almeno una decina di minuti.
3) Idratare l'impasto con i 70 g di acqua rimanenti e lavorare finché non li avrà assorbiti tutti. A questo punto il vostro impasto sarà elastico e pronto per la lievitazione, 3-4 ore.
4) Dopo la lievitatura, dividere l’impasto in filoncini (con queste dosi saranno circa 3 filoncini da 500 gr.), e adagiarli su un foglio di carta da forno, abbondantemente infarinati, l'uno accanto all'altro, ma non attaccati. Cospargere di semola e lasciare lievitare dalle 10 alle 12 ore ben coperti.
5)Durante la lievitazione i filoncini si attaccheranno tra di loro e questo consentirà dopo la cottura di avere il tipico aspetto con la mancata formazione della crosta su uno o entrambi i lati.
6)La cottura è uno dei punti fondamentali per esaltare il sapore del pane di San Sebastiano. Bisogna cuocere i filoni di pane per 15 minuti alla massima temperatura, poi a 180° per altri 30 minuti. Una volta cotti, staccarli con un coltello, e re-infornarli per permettere alla crosta laterale di terminare la cottura.